quando sei onda, le quinte degli scogli
incutono silenzio ad occhi aperti
-aperti nonostante tutto,
nonostante chiusi-
/dall'altra parte della cornea qualcosa fuma/
non c'è schermatura, nella mia ottica
barre verticali o scatti che mi corrano avanti,
per fortuna
tuttavia,
ho provato a raggiungere il mare
ma tra la terra e l'acqua
ho sbattuto nel vero;
io ero altrove
-nel tentativo di preghiera
ho come la sensazione che tutto sia vano
il giorno che sarà, il mare
avrà esalato la mia pelle;
tra mille onde vivrò una vita sferica e
lascerò che tutto nasca almeno tre volte,
finchè dissipato
avrò saldato l'eterno
al proprio istante
anticipando, come recitassi
invisibile l'opera di sempre-