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una volta rimuginata l’assenza
pestato l’orlo di un vestito a fiori
in baldanze e bicchieri di rosso
avrò scolpito il colpo di rinunce
e affidato all’occhio circostanze
da schermare in una mente che
ride distante negli angoli dell’inconscio
scema le voglie e strazia,
rimescola e appende ai respiri
il tocco,
sì, i pilastri ho lasciato a voi
per forgiare l’inconsistenza
sulle cose prossime al tatto
avrò gli aghi da spendere in risvolti
simi