Old Habits Die Hard.

dunque dunque, visto il successo della prima foto, vorrei provare con una delle ultime che ho scattato.
siccome studio a un centinaio scarso di chilometri da casa mia, ogni weekend lo passo in treno e mi capita di osservare tanto la gente che mi sta attorno. sabato scorso, dopo un esame, ho trovato questa figura (in realtà sono due, ma una è nascosta e si vedono solo i piedi) e mi è sembrata così anacronistica che ho tirato fuori la macchina fotografica e ho voluto fermare l'attimo.
il titolo, old habits die hard, e l'aggettivo usato sopra sono dovuti all'età avanzata del soggetto, che tuttavia ha i piedi poggiati al sedile, un gesto quasi di ribellione per i giovani che affollano i treni e che vengono redarguiti dai controllori, ma che qui prende sfumature alquanto strane, ai miei occhi.
vi posto due versioni della foto, la prima è quella originale e la seconda è un po' modificata. stupitemi!

un passaggio veloce



per farti i miei complimenti. ma tornerò con calma per dirti dove ci vedo tanta poesia

filodiseta ha scritto:

un passaggio veloce



per farti i miei complimenti. ma tornerò con calma per dirti dove ci vedo tanta poesia

grazie, cara aspetto qui!

è da ieri che penso a questa fotografia
e ti lascio qui la mia sciocchezza
sai, subito ho pensato ai calzini dell'uomo, li fanno anche maschili o li ha presi in prestito dalla moglie?

più seriamente/scontatamente

ho pensato al titolo old habits die hard, nel loro gesto sembra davvero che il tempo non sia mai passato, nonostante i capelli bianchi (bellissimi ) . mi da quasi l'impressione di una gabbia della giovinezza dove il tempo non passa mai, solo all'esterno insieme a quelle foglie che a malapena si distinguono tutto è fugace, passa e forse invecchia
io la vedo così ed è bella assai!


bacio & abbraccio

simi

no no no! la seconda figura, praticamente nascosta, è una signora, amica di quella in primo piano.
sono entrate trotterellando, entrambe con questa treccia bianca avvolta a chignon in testa e tutte e due si sono addormentate così, dopo pochi minuti non penso esistano gambaletti per uomini, in effetti!!

morgan4 ha scritto:

ho pensato al titolo old habits die hard, nel loro gesto sembra davvero che il tempo non sia mai passato, nonostante i capelli bianchi (bellissimi ) . mi da quasi l'impressione di una gabbia della giovinezza dove il tempo non passa mai, solo all'esterno insieme a quelle foglie che a malapena si distinguono tutto è fugace, passa e forse invecchia
io la vedo così ed è bella assai!

vedo che hai colto l'essenza del titolo (che poi è rubata a una canzone di mick jagger, ma non diciamoglielo ) ...
anche se forse la mia e la tua visione rappresentano la dicotomia intestina del soggetto: tu ti soffermi sul contrasto tra l'aspetto esteriore (vecchio) e quello interiore (giovane), mentre io sugli effetti che la giovinezza interiore ha nel comportamento (le scarpe sui sedili). d'altronde, tra le due, la poetessa sei tu, è giusto che io guardi agli aspetti pratici e tu ai dettagli teorici-romantici...

si tratta dell'ultima strofa della mia nuova poesia ed è ispirata alla tua fotografia.





è come scegliere lo scoglio
per tuffarsi in mare
pensarti ancora in quella stanza
solco di luce, crocchia sfilacciata
se non fosse per quel finestrino
che sfrangia via veloce
tutto il presente che ci corre fuori

oddio, filo, è splendida... quando ho letto "crocchia" ho proprio rivisto la vecchietta davanti a me
che bella!

.


avevo promesso di tornare a dirti dove vedo concentrata la poesia nella tua immagine. lo dicono bene altri versi del testo che ho appena pubblicato:



e tu il telaio ad incrociare il grembo
la poesia che ordì il quando e dove
sedermi ad ascoltare la pazienza
di vecchie fate dalle dita d’oro


la vedo in quel grembo scuro, su cui pare che le mani di uno dei personaggi appartengano all'altro. dove si può immaginare siano attente a tutto: un rammento, un ricamo, ai grani di un rosario. lì nella penombra sento grande poesia

anche questa molto bella

sono rimasta molto colpita da un particolare che secondo me aumenta di molto la poesia nella foto: il riflesso nel finestrino. tra il verde che scorre fuori si delinea un profilo chiaro che, forse mi sbaglio, potresti essere tu mentre scatti la foto. probabilmente non è così, ma mi piace interpretare la foto aggiungendo anche questo aspetto.

sono entrambe belle, ma preferisco la seconda perchè sottolinea la differenza d'età tra le vecchiette in bianco e nero e quella che ipotizzo essere tu, proiettata sul finestrino colorato. nell'atteggiamento delle signore leggo sì un po' di trasgressione, ma vedo soprattutto che lo fanno con il massimo rispetto dell'ambiente circostante cercando in modi diversi di non sporcare i sedili...e interpreto le borse vicino al finestrino all'insegna della grande prudenza/apprensione che a volte gli anziani non abituati a viaggiare mostrano verso tutti i possibili pericoli che possono incontrare.
mi ha colpito il contrasto tra il lato ribelle della posizione delle signore e invece la posa composta della figura giovane riflessa sul vetro...mi piace pensare che gli anziani possano ora permettersi qualche piccola trasgressione che nella loro gioventù sarebbe stata impensabile, e che i giovani di oggi possano sentirsi a loro agio anche senza essere troppo ribelli (ovviamente siamo tutti diversi e non intendo generalizzare troppo...)

...grazie per questo viaggio...

ciao sai che quel riflesso ha fatto pensare anche me un poco?
sono giunta alla conclusione che non sono io, è un signore fuori dal finestrino...
infatti la foto è stata scattata in dirittura d'arrivo, altrimenti quelle chiome sarebbero state decisamente meno visibili... in più non ho usato il flash per non alterare i colori (o le vecchiette, giustamente), quindi mi pare strano essermi auto-immortalata... grazie per i complimenti, anyway!