[poche righe scritte nel settembre 2007]
un bacio, solo uno. questo le chiedono quegli occhi grandi di chi sta scoprendo una terra nuova e meravigliosa.
le mani di lei gli rispondono, prendono dolci il suo viso: un bacio e un altro ancora. le labbra si sfiorano, si cercano.
lui si avvicina, la avvolge col suo profumo intenso; lei allontana la testa all’improvviso, sorride nel vedere la sua espressione sorpresa e il suo ghigno divertito. le labbra si incontrano di nuovo, stavolta combaciando in modo perfetto e violento. lei morde la sua bocca, all’inizio soffermandosi teneramente e poi un po’ più forte, fino a farlo sussultare di dolore. starebbe lì per sempre, lui, abbracciato a chi lo fa stare così bene, senza pensieri né percezione del mondo che li circonda. potrebbe piovere o nevicare e lui non se ne accorgerebbe, intento com’è ad accarezzare le guance di quella meraviglia, stupendosi secondo dopo secondo di quanto bella sia, di quanto completo e appagato lo faccia sentire.
lei lo bacia ancora, si stringe a lui e si aggrappa al suo maglione nero. le sue dita tremano, lei affonda il viso nel suo petto e respira a fondo.
il suo pensiero è da tutt’altra parte eppure il suo corpo gli fa intendere tutto il contrario: lui crede di tenerla stretta e di farla sentire speciale.
lei vuole fuggire.