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 L'UOMO IGUANA SA, PERCHE' L'UOMO IGUANA E' (parte2)

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MessaggioTitolo: L'UOMO IGUANA SA, PERCHE' L'UOMO IGUANA E' (parte2)   L'UOMO IGUANA SA, PERCHE' L'UOMO IGUANA E' (parte2) Icon_minitimeVen Giu 05, 2009 1:24 am

-Sei strano sai?-
-A modo mio-
-Che bacchettone che sono diventato, chi s'incula se sei strano, sono quelli più normali che poi diventano serial killer e cose varie-
-Sai mica dov'è Casa dei Fiori?
-Dov'è di preciso no, però so cos'è, è una casa di cura per i malati di mente, per le persone un po' speciali, perchè? Mica ci vorrai andare perchè ti ho detto che sei strano! Se è così scusami molto- fiata Cesare mortificato.
-No, tranquillo è che ci abita una che conosco col suo ragazzo-
-Capito, mi dispiace per la tua amica allora, ora scusa ma devo andare, ho la bimba a scuola, devo prenderla io, mia moglie è dal parrucchiere-
-Ciao Cesare- dico.
Si alza e se ne va, mi dispiace molto non aver sentito il suo nome animale. Guardo ancora un attimo l'uomo volpe allontanarsi ingoiato dagli alberi poi chiamo Billo, torno da Daniela e glielo lascio, saluto dicendo “ci vediamo domani” poi torno a casa, apro la porta e mi faccio una scorpacciata di oscurità e umidità.
Mi sveglio alle otto e mezza di sera con lo stomaco che brontola, per una volta mi concedo un peccato di gola, mi divoro quattro sofficini ripieni di funghi e mozzarella, buonissimi. Oggi è Lunedì perciò non devo far fare la passeggiatina serale a Rox, il pastore maremmano di Luigi, l'uomo per cui faccio il dog-sitter dalle sette alle nove. Esco di casa conciato come al solito, di Lunedì non gira nessuno per la città, sono tutti ancora stanchi dall'estenuante fine settimana e dal primo giorno di lavoro di essa. Mi azzardo a fare un giro per il centro, c'è davvero pochissima gente e stanno tutti all'interno dei bar, al freddo c'è solo un vecchio uomo che suona la fisarmonica, suona e canticchia queste parole:

“Sorella morte lasciami il tempo, di terminare il mio testamento
lasciami il tempo di salutare, di riverire, di ringraziare
tutti gli artefici del girotondo intorno al letto di un moribondo”

Batto le mani forte, per la terza volta mi sento sicuro, mi siedo accanto a lui e lo guardo attentamente, aspetto che finisca il suo pezzo prima di chiedergli se l'ha scritto lui.
-No bel signore, è un pezzo del grande Fabrizio-
-E chi è Fabrizio, un tuo amico?-
-In un certo senso, diciamo che è amico di tutti i musicisti, di tutti i poeti e di tutti i cantastorie che girano il mondo cercando di ricordare alla gente che vuol dire amare-
-Me la canti ancora?-
-Ti canto il pezzo che mi piace di più se vuoi, come ti chiami?-
Non ho voglia di dire il nome d'animale, così faccio una cosa che non ho mai fatto, rubo.
-Mi chiamo Cesare-
-Bene Cesare, ascolta bene-

“Quando la morte mi chiederà, di restituirle la libertà forse una lacrima,
forse una sola sulla mia tomba si spenderà,
forse un sorriso forse uno solo dal mio ricordo germoglierà.
Se dalla carne mia già corrosa, dove il mio cuore ha battuto il tempo,
dovesse nascere un giorno una rosa, la do alla donna che mi offrì il suo pianto,
per ogni palpito del suo cuore le rendo un petalo rosso d'amore”

Batto di nuovo le mani e urlo con le mani a coppa facendo un verso tipo orca assassina.
-Piaciuta?- chiede l'uomo con la fisarmonica.
-Molto, molto-
Sono stupito, esterrefatto, quest'uomo è pieno di passione, di poesia, di cioccolata. Lo guardo fisso e domando:
-Come ti chiami tu?-
-Lorenzo, ma chiamami come vuoi tu Cesare, siamo troppo legati ai nomi, ognuno è quel che è, un nome non rappresenta nulla-
Dio mio santissimo quest'uomo la pensa come me.
-Ti ho detto una bugia prima, il mio vero nome è Uomo Iguana-
Ride forte fino a tossire catarro.
-Bravo Iguana, così mi piaci, hai quel qualcosa che pochi, pochissimi hanno al mondo, sei speciale- dice affannato dall'attacco di tosse appena sedato.
-E cos'è?- faccio incuriosito -ho due gambe come te, due occhi come te, una testa e un naso come tutti!-
-Non è questo che ci contraddistingue, la tua è un'altra caratteristica, tu hai il dono di saper vivere come si deve, scegliendosi la propria strada per quanto strana sia, mettila così; hai mai visto una strada lastricata d'oro e di smeraldi?-
-No, mai- sono incuriosito, che esista davvero questa strada meravigliosa? Sembra che mi abbia letto nel pensiero perchè dice:
-Esiste, esiste, ed è proprio davanti a me, indossa un cappellino di lana, una sciarpa rossa e dei guanti marroni di pelle- ride lui.
-Io?- mi sa che ho preso un granchio, è più matto di un cavallo.
-Sì tu, la strada di cui ti parlo è l'abilità di staccare i piedi da terra e librarsi in volo sui campi argentati dell'immaginazione, della fantasia-
Non ho capito molto ma mi sento molto strano, mi sento orgoglioso come se ora io abbia un compito da svolgere a questo mondo.
-Grazie Uomo Fisarmonica, ora devo proprio andare, non che abbia degli orari ma è meglio che vada-
-Ahahah, Uomo Fisarmonica? Mi piace ragazzo, mi piace. Buon viaggio, torna a trovarmi e ricorda che solo le persone speciali come te possono rendere questa terra fertile d'amore, non farti mai imprigionare, mai farsi legare le ali!-
Vado al ponte a farmi un bagno, mi devo rinfrescare le idee.
Mentre sono in acqua decido quale sarà il mio ruolo in questo mondo ma in particolar modo quale sarà il mio ruolo in questa Firenze così malandata. Devo salvare la Donna Rana da quell'ospedale per persone speciali, l'Uomo Fisarmonica ha detto che le persone speciali possono salvare il mondo e non devono stare prigioniere, io ci credo, ci credo a bomba.
Vado a casa a dormire e mi sveglio prestissimo, vado da Daniela e da Luigi e li avviso che oggi non posso portare i loro cani a fare una passeggiata. Chiedo a Daniela dov'è Casa dei Fiori e mi scrive l'indirizzo su un foglietto, me lo metto sotto al cappello. Devo aspettare il buio per agire, vado sul tetto della tana e mi copro di briciole, mi faccio sommergere dai piccioni che mi ripuliscono dal pane.
Sembra passare un'eternità ma finalmente il buio si mangia la città, si accendono le luci delle case e dei locali notturni, si accende uno strano tremito in me, sono eccitato, trepidante.
Cammino per la città cercando Casa dei Fiori, dopo tanto tempo mi perdo, non mi capitava da molto. Faccio come mi ha insegnato mamma, mi metto le mani sugli occhi e penso forte all'ultima strada che ho percorso, funziona. Ritrovo la strada e arrivo alla meta.
Casa dei Fiori è grandissima, il giardino è pieno di fiorellini colorati, il portone è massiccio e le finestre oscurate da tendine verdi pisello. Comincio a gridare a squarciagola:
-Giovanna Bovoloni, Giovanna Bovoloni, Giovanna Bovoloni- grido fino a farmi scoppiare le guance.
Non mi risponde nessuno, lancio dei sassi ad una finestra a caso, si affaccia una vecchia inviperita.
-Qui si dorme bischero!- strepita senza fiato.
-Mi scusi signora ma devo trovare Giovanna Bovoloni, mi dice qual è la finestra?-
-E' la terza a sinistra partendo dall'alto, e ora vedi di non rompere-
Chiude la finestra forte e rimango di nuovo solo, la vecchia inviperita mi è stata utile, conto le finestre e la trovo, mi arrampico sulla muretta e tiro un sasso, niente, ne tiro un altro ma non funziona nemmeno questa volta. Raccolgo un sasso piatto, simile a quelli che mi ero portato dietro a Firenze, immagino di dover colpire l'acqua del fiume e tiro: TOC, centro!
Si accende una luce, si apre la finestra e la Donna Rana mi guarda sbigottita.
-Che ci fai qui tu?-
-Sono venuto a salvarti, sei speciale come me e l'uomo Fisarmonica, dobbiamo rendere fertile d'amore il mondo- grido tutto d'un fiato.
-Lasciami stare io qui sto bene, ho sonno ciao- chiude la finestra.
Ci sono rimasto parecchio male, che disgrazia: hanno già legato le ali della Donna Rana.

Sono passati dieci anni da quel giorno, il giorno in cui incontrai la Donna Rana, l'Uomo Volpe col ciuffone alla Fonzie e l'Uomo Fisarmonica. Non mi sono mai più sentito così a mio agio con nessun' altro. Vivo ancora nella Valle dei Re ma ho deciso di trasferirmi: Firenze è stata la mia casa più bella e interessante ma sento che devo migrare.
Sono partito di mattina presto per Roma, ho fatto un lungo sonno in treno, ho sognato molto. Ho sognato una luce e dentro c'era la Donna Rana e l'Uomo Volpe e pure l'Uomo Fisarmonica. Ballavano tutti un girotondo e io stavo disteso su un letto fatto di vetro.
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MessaggioTitolo: Re: L'UOMO IGUANA SA, PERCHE' L'UOMO IGUANA E' (parte2)   L'UOMO IGUANA SA, PERCHE' L'UOMO IGUANA E' (parte2) Icon_minitimeVen Giu 05, 2009 8:02 pm

chissà con quale coraggio mi sono messa a leggerti tutto tutto??
è stato più facile di quanto pensassi forse perchè, correggimi se sbaglio, quasi tutto il testo segue la paratassi e questo lo rende molto scorrevole, sìsììsìs ti fa correre proprio..invece quando parli della Valle dei Re, ho notato che usi le subordinate (ipotassi- per fare la tipa acculturata Razz ), e mi sembrava fatto apposta, come se tu volessi che il lettore si soffermasse un po' di più sul tuo posto, è così?

bene, ora passo all'approccio più tenero Embarassed


Odio la confusione e i luoghi affollati, due costanti della società moderna, adoro le linguine al pesto e le donne con le tette grosse. ma sei impazzito?? fa riderissimo


la lanciavo lontano, sperando di lanciare il mio apparecchio per i denti, la mia erre moscia, i miei piedi troppo grandi, i bambini che mi prendevano sempre in giro...lo sai che la erre moscia fa davvero fico?? mi ha intenerito molto questa immagine tongue

sassi piatti, da lanciare facendo i rimbalzi sull'acqua, (lo sai fare davvero?? non ci sono mai riuscita Crying or Very sad )

sai, Marco, un ragazzo, a cui voglio molto bene I love you veniva spesso deriso perchè troppo particolare, c'era chi lo considerava pazzo, chi un idiota e lui rispondeva sempre dicendo che lui era l'unico normale in un mare di gente stupida, omologata. Forse perchè lui ha ancora le ali e il coraggio di portarle sempre..


un abbraccio a te



simi
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MessaggioTitolo: Re: L'UOMO IGUANA SA, PERCHE' L'UOMO IGUANA E' (parte2)   L'UOMO IGUANA SA, PERCHE' L'UOMO IGUANA E' (parte2) Icon_minitimeSab Giu 06, 2009 2:27 am

morgan4 ha scritto:
chissà con quale coraggio mi sono messa a leggerti tutto tutto??
è stato più facile di quanto pensassi forse perchè, correggimi se sbaglio, quasi tutto il testo segue la paratassi e questo lo rende molto scorrevole, sìsììsìs ti fa correre proprio..invece quando parli della Valle dei Re, ho notato che usi le subordinate (ipotassi- per fare la tipa acculturata Razz ), e mi sembrava fatto apposta, come se tu volessi che il lettore si soffermasse un po' di più sul tuo posto, è così?

bene, ora passo all'approccio più tenero Embarassed


Odio la confusione e i luoghi affollati, due costanti della società moderna, adoro le linguine al pesto e le donne con le tette grosse. ma sei impazzito?? fa riderissimo


la lanciavo lontano, sperando di lanciare il mio apparecchio per i denti, la mia erre moscia, i miei piedi troppo grandi, i bambini che mi prendevano sempre in giro...lo sai che la erre moscia fa davvero fico?? mi ha intenerito molto questa immagine tongue

sassi piatti, da lanciare facendo i rimbalzi sull'acqua, (lo sai fare davvero?? non ci sono mai riuscita Crying or Very sad )

sai, Marco, un ragazzo, a cui voglio molto bene I love you veniva spesso deriso perchè troppo particolare, c'era chi lo considerava pazzo, chi un idiota e lui rispondeva sempre dicendo che lui era l'unico normale in un mare di gente stupida, omologata. Forse perchè lui ha ancora le ali e il coraggio di portarle sempre..


un abbraccio a te



simi

intanto grazie dell'attenzione e di tutto.



Odio la confusione e i luoghi affollati, due costanti della società moderna, adoro le linguine al pesto e le donne con le tette grosse. ma sei impazzito?? fa riderissimo

serviva per far capire quanta normalità c'è nella pazzia!



la lanciavo lontano, sperando di lanciare il mio apparecchio per i denti, la mia erre moscia, i miei piedi troppo grandi, i bambini che mi prendevano sempre in giro...lo sai che la erre moscia fa davvero fico?? mi ha intenerito molto questa immagine tongue

la erre moscia è il classico stereotipo di diversità


sassi piatti, da lanciare facendo i rimbalzi sull'acqua, (lo sai fare davvero?? non ci sono mai riuscita Crying or Very sad )

si non è difficile tongue

quando parli della Valle dei Re, ho notato che usi le subordinate (ipotassi- per fare la tipa acculturata Razz ), e mi sembrava fatto apposta, come se tu volessi che il lettore si soffermasse un po' di più sul tuo posto

ci hai azzeccato, brava
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MessaggioTitolo: Re: L'UOMO IGUANA SA, PERCHE' L'UOMO IGUANA E' (parte2)   L'UOMO IGUANA SA, PERCHE' L'UOMO IGUANA E' (parte2) Icon_minitime

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