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 OCCASIONI (parte2)

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MessaggioTitolo: OCCASIONI (parte2)   OCCASIONI (parte2) Icon_minitimeSab Giu 06, 2009 2:50 pm

Il Clown è solo un soprannome, il suo vero nome è Mario Coppola, originario di Palermo, si è trasferito a Milano quando era ancora un ragazzino, aveva quindici anni e la sua famiglia aveva deciso di trasferirsi al Nord. Ora il Clown ha 35 anni, lavora come ricettatore per il Puma e si intende un poco di medicina orientale, per curare Antonio Capitani ha utilizzato la Guhala, una danza sacra tipica dell'oriente, serve a rilassare i nervi e calmare le tensioni accumulate nella giornata. Il Clown viene chiamato così perchè da giovane suonava in una band Glam Rock, indossava calze a rete e si truccava pesantemente suscitando l'ilarità degli spettatori. Aveva incontrato il Puma dopo un concerto, avevano tirato su di coca insieme e avevano cominciato a sentirsi costantemente per organizzare coca party alla villa del boss. Dopo qualche mese erano entrati in affari e il Clown aveva cominciato la sua full immersion nel giro malavitoso locale divenendo uomo fidato del Puma.

Cazzo se fa male, il foro nella spalla brucia e pulsa violentemente provocando sussulti e gemiti di dolore ad Antonio. E' stato fasciato alla meno peggio, le bende bianche presentano già una macchia rossa al centro. Passi concitati dal corridoio, il Puma apre la porta, si siede accanto ad Antonio e sembra più vecchio e logoro che mai. Lo guarda con i suoi occhietti fieri, sono lucidi, sembra commosso, sono gli stessi occhi che rimangono impassibili davanti a omicidi, truffe, rapine a mano armata, tortura. Si accende una MS e accavalla le gambe, finalmente decide di aprire la bocca.
-Totò, spiega che è successo- gracchia Paolo Rodriguez alias Puma.
-Il Bastardo c'aveva una pistola, s'è nascosto dietro una poltrona e mi ha sparato, mi ha preso qua- fa Antonio Capitani indicandosi la spalla fasciata.
-Mm capito, poi?- sussurra l'uomo con la sigaretta serrata tra le labbra sottili sottili.
-Poi niente, l'ho ammazzato, gli ho sparato alla testa e sono svenuto-
-E il corpo?-
-Ho fatto tutto io- interviene il Clown -l'ho fatto sparire, ho ripulito casa, tutto apposto-
-E la moglie? La moglie che fa quando torna a casa e non trova suo marito? Aspetta un po' poi va dalla polizia a denunciare la scomparsa, fanno un po' di indagini su Angelo Console e scoprono che non è un segretario ma un fottuto corriere, la polizia comincia a rompere i coglioni, domande, perquisizioni e compagnia bella- strepita il Puma alzandosi in piedi e facendo di conseguenza cadere la sedia a terra.
-E che si fa allora?- dice Antonio.
-Eh, si fa che ora voi due teste di minchia andate a casa di Angelo, aspettate la moglie e ammazzate pure lei, che vada a far compagnia allo stronzo di suo marito-
-Scusa Puma, ma in questo modo comunque qualcuno noterà che mancano entrambi, siamo al punto di partenza- pronuncia il Clown con una nota melliflua nella voce. -Ci toccherebbero comunque domande, indagini, perqui...-
-Fate funzionare i cervellini che vi ritrovate ragazzi, fateli funzionare -interrompe il boss- che può pensare la polizia se alle due di mattina Angelo e sua moglie si addormentano lasciando una sigaretta accesa, appoggiata nel posacenere posizionato accanto alle tende e il fuoco se li divora insieme alla casa?-
-Ma capo, come facciamo a...- esordisce Antonio.
-Niente domande vi voglio qui tra due ore massimo- sibila il Puma, spalanca la porta e si allontana così, lasciando i due suoi uomini a guardarsi atterriti. Antonio geme di dolore e strizza gli occhi.
-Ti fa male la spalla?- fa il Clown.
-Sì- dice Antonio tenendo una mano sul petto.

Antonio Capitani e Mario Coppola stanno in piedi davanti a una casa in fiamme, sentono la faccia arroventarsi davanti al fuoco che elimina ogni peccato.
Antonio Capitani e Mario Coppola stanno in piedi davanti al Puma che, tutto contento, gli da il permesso di tornare a casa, come se il boss fosse il professore e i due scagnozzi due alunni in punizione.
Antonio apre la porta di casa e si toglie il giubbotto, lo appende all'attaccapanni e si dirige verso la camera da letto, si leva i mocassini Sergio Tacchini e li lascia cadere accanto al letto matrimoniale, si sbottona la camicia impestata di odore di fumo, si leva cintura e pantaloni e mutande, si butta a letto così, nudo.

Antonio Capitani, 27 anni, originario di Bari, Puglia non si sveglia più, gli infermieri arrivati con l'ambulanza chiamata dalla moglie Maria diranno che un infarto l'ha stroncato.

Sorge il sole su Milano, illumina le acque del Treviglio dove riposa Carlo Brunelli, illumina i resti di casa Console andata in fiamme alle due e dieci di mattina.
Antonio è sdraiato sulla sabbia bianca delle Mauritius, vive in un bungalow con sua moglie, hanno tre bambini e lui è diventato lo sciamano dell'isola, il Puma gli fa da schiavo e non piove mai.
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